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Anche se dalle parti della Comunità Pastorale di Magenta paiono NON accorgersene, noi rimaniamo COMPATTI e SCHIERATI dalla parte del Sì alla vita: ieri a Roma erano in 40mila- di Fabrizio Provera

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Anche se qualcuno sembra NON accorgersene, dalle parti della Comunità Pastorale di Magenta (tanto più nell’anno in cui si celebra il centenario dalla nascita di Santa Gianna Beretta Molla, LA DONNA CHE SCELSE LA VITA E DIEDE LA PROPRIA PER CONSENTIRE LA NASCITA DI SUA FIGLIA, questo giornale- scalcagnato, pieno di difetti, capace di andare avanti giorno dopo giorno proprio basandosi sui propri errori, che sono copiosi- resta e resterà con orgoglio L’UNICO, in tutto l’est Ticino (e non solo) che diffonde con forza il messaggio dei gruppi cattolici (e non solo) che sono schierati dalla parte della VITA.
 

Come l’evento di ieri a Roma al quale ha partecipato anche Costanza Miriano, due settimane fa qui a Magenta. L’abbiamo fatto sempre, lo facciamo e lo faremo. Anche al cospetto di chi, qui a MAGENTA, dalle parti della Basilica e dei luoghi deputati allo svolgimento degli eventi organizzati dalla Comunità retta da don Giuseppe Marinoni (che è tutto, fuorché sacerdote e uomo disattento), sembra non accorgersi, perché nel caso se ne fosse accorto sarebbe ancora più grave, che si possa passare da Costanza Miriano- coerentissima portabandiera di un cattolicesimo conservatore che la rende molto più vicina al don Camillo di Guareschi che alla riflessione profonda, gesuistica e pienamente immersa nel mondo come quella di un Principe della Chiesa quale Sua Eminenza il Cardinale Carlo Maria Martini- a un dibattito nel quale, in piena libertà (siamo uno Stato laico e non confessionale), si sviscerano i temi cari alla comunità LBGT, che finché non vi saranno modifiche nel Catechismo della Santa Chiesa Cattolica (chi scrive ha la grave colpa di essersi formato sul Catechismo di San Pio X) sono in NETTA, PALESE, TOTALE ANTITESI RISPETTO ALLA DOTTRINA CRISTIANA. Ma è molto più semplice impegnarsi in disquisizioni sull’apertura alla comunità islamica (che è una realtà con cui è giusto confrontarsi, ma tenendo ben distinti i piani: si studi o si ristudi la magistrale disamina di Benedetto XVI a Ratisbona) oppure intonare lodi a una donna esempare (umanamente prima che spiritualmente) come Gianna Beretta Molla, piuttosto che fare CHIAREZZA. Una chiarezza che in questi anni di reggenza indubitamente forte ed autorevole di don Giuseppe Marinoni NON abbiamo sempre visto. Ma noi, laicamente, non arretriamo di un millimetro. Rimaniamo LIBERAMENTE SCHIERATI dalla parte del Sì alla vita, del NO all’aborto, per una vera libertà (quella di NON  abortire, ancorché ci sia una legge dello Stato che va rispettata, da tutti), dalla parte della FAMIGLIA NATURALE, fondata sul matrimonio e orientata alla generazione di figli. SENZA ALCUNA CONCESSIONE AD UTERI IN AFFITTO O PRATICHE ORMAI SEMPRE PIU’ DIFFUSE. Questi siamo noi. Pensavamo lo fosse anche chi ha maggiore consuetudine, rispetto a chi scrive (peccatore incallito), con turibolo e incenso. Ma la colpa originale- l’affinità con un cattolicesimo strapesano e lontano dagli echi modernisti- ce la teniamo ben stretta. Perché dal dovere di ricordare e ricordarci che IL VOSTRO PARLARE SIA SI SI O NO NO alla concessioni verso il modernismo, e ad una apparente e sorprendente indifferenza rispetto ai messaggi PRO VITA  e a quelli LBGT, il passo talvolta si fa breve.

Fabrizio Provera

Ps Questo giornale, ovviamente e come sempre fatto in tutti questi anni, continuerà a ospitare gli interventi di associazioni e gruppi LBGT. Siamo autenticamente LIBERI e non tappiamo la bocca a nessuno. NOI.. Altri, non sappiamo.

ROMA  Grande successo per la Manifestazione “Scegliamo la Vita”, con 40mila persone che hanno sfilato per le strade di Roma per promuovere la cultura e il sostegno delle persone più fragili, disabili, anziani, mamme con gravidanze difficili e bambini non ancora nati.

«L’impegno di tutti si fa impellente e carico di responsabilità. La soppressione di una vita innocente non può diventare un bene da tutelare, siamo chiamati a non collaborare e a resistere a tutte quelle leggi ingiuste in materia di aborto, suicidio assistito, legalizzazione delle droghe e dell’utero in affitto. La vita e la famiglia sono di tutti, non sono né di destra né di sinistra ed è quindi necessario impegnarsi per un mutamento di valori e per promuovere la bellezza dell’unione familiare, la genitorialità e la custodia dei più deboli. Continueremo a dirlo in tutte le sedi e il prossimo anno, con la Manifestazione del 20 maggio 2023, saremo ancora più numerosi», così Massimo Gandolfini, uno dei due portavoce dell’evento.

«Oggi abbiamo testimoniato che nessuno deve essere lasciato indietro, per nessun motivo. 40mila voci hanno urlato che non solo è necessario, urgente e impellente, ma anche conveniente scegliere la vita, perché accogliere, generare, educare, curare e accompagnare una vita è un bene per tutti», ha aggiunto Maria Rachele Ruiu, l’altra portavoce della Manifestazione. «A proposito di libertà – ha proseguito – le donne in particolare devono avere la libertà di non farsi ingannare da quella grande bugia che è l’aborto e trovare nell’uomo un alleato prezioso. Troppe volte, infatti, ci hanno fatto credere che gli uomini sono nemici, violenti e superflui quando si tratta di una vita da accogliere. Ripartiamo da questa alleanza, perché così faremo ripartire l’intera società, per custodire tutti – dal più piccolo bambino nel grembo materno fino gli anziani e alle persone fragili – senza discriminare nessuno. Nessuno sia lasciato solo!».

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