MAGENTA – Serata rotariana, la scorsa settimana, dedicata allโascolto di Bruno Casoni – per ventโanni Direttore del Coro del Teatro alla Scala – a proposito โdel lavoro che avviene in un teatro lirico e, in particolare, del lavoro del Coro e di chi lo dirigeโ, perchรฉ non รจ scontato il fatto che qualcuno possa porsi lo stesso interrogativo, rivolto al Maestro da un conoscente che transitava in sua compagnia nei pressi del Piermarini, โma โฆ quelli che cantano nel Coro durante la giornata cosa fanno?โ.
Fanno, fanno, eccome se fanno. Dallโindividuazione del tipo di Coro richiesto alla lettura e studio della partitura e, quindi, allโesecuzione, tanti sono i passi da compiere. Casoni gli ha ripercorsi, dando conto della complessitร delle prove che procedono per sezioni. โLโopera va studiata voce per voce: soprani, mezzosoprani, tenori, baritoniโ. Dunque, voci femminili divise tra loro, voci maschili pure, prima di arrivare alla fusione di tutti i gruppi tra loro. โBisogna, infatti, ricercare lโomogeneitร dei pesi sonoriโ. Il direttore del Coro โdeve rapportarsi al meglio con il direttore dโOrchestra, fissando con lui i punti interpretativi, per non dire della necessitร di trovare unโazione coordinata per i tempi di esecuzione dei brani corali fuori scenaโ. Vi รจ poi da considerare il fatto che i Coristi sul palcoscenico, alla presenza del pubblico, non sono diretti dal proprio Maestro, destinato a restare dietro le quinte, ma dal Direttore dโOrchestra, la cui gestualitร รจ diversa. Ecco allora un altro passo: le prove in sala con questi, accompagnati dal solo pianoforte, prima delle prove con lโintera orchestra. Inoltre, ha evidenziato Casoni, โmentre una volta si cantava nella lingua โdi casaโ, ora lo si fa nella lingua originale dellโopera, quindi cโรจ un lavoro di memorizzazione impegnativoโ. E, poi, ha proseguito lo stesso, โ viene una seconda importante collaborazione, quella con il regista, non sempre facile, in specie quando รจ previsto un allestimento particolare โฆ a volte basta suggerire, a volte si arriva ad accese discussioniโ.
Il Nostro ha menzionato la propria positiva collaborazione con grandi Direttori dโOrchestra, quali Carlos Kleiber, Riccardo Chailly, Daniel Barenboim, lโamicizia con Riccardo Muti e il buon rapporto avuto con Franco Zeffirelli: โUomo molto pratico, capace di gestire bene gli artistiโ. Un dire sempre piacevole il suo: chiaro nei passaggi da addetto ai lavori; garbato e prodigo di aneddoti nel menzionare incontri con personaggi autorevoli (tra gli innumerevoli โ compresi ovviamente quelli con i Presidenti della Repubblica – ha citato la piacevole conoscenza con il presidente Emmanuel Macron in occasione delle celebrazioni francesi per Leonardo da Vinci) o esecuzioni indimenticabili come quella del โVaโ pensieroโ, diretta a ground zero (NY), dopo lโ11 settembre; commosso nel volgere lo sguardo indietro ai primi passi nel mondo della Musica con la fisarmonica regalata โda un papร ad un bimbo di cinque anniโ, affascinato dalle note di un suonatore cieco โche si esibiva per strada, a San Pietro allโOlmo, dove eravamo sfollati da Milano per la Guerraโ e , infine, anche divertito nel rammentare chi chiedeva, preoccupato, ai suoi genitori come avrebbe potuto campare un figlio musicista. โArrivato agli ottanta, mi trovo a rifiutare il lavoroโ, ha celiato. Da Marina Mignone, presidente di RC Magenta, sono state espresse parole di forte apprezzamento โ ne poteva essere altrimenti โ per i successi e riconoscimenti da lui ottenuti โin Italia e nel mondoโ, di stima, simpatia e orgogliosa riconoscenza per un grande magentino (di adozione). โCoraleโ applauso finale.
Franca Galeazzi