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+Fontana e Regione Lombardia: NO a ridimensionamento di Strade Sicure e dei militari nelle città

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MILANO  “Non condivido la decisione del ministro Guerini di ridurre la presenza delle donne e degli uomini dell’Esercito impegnati nel progetto ‘Strade Sicure’. La sicurezza percepita va alimentata e non diminuita”.
Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo sull’intenzione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, di ridurre la presenza dei militari impegnati nell’iniziativa ‘Strade Sicure’. “Continuo a sostenere – prosegue Fontana – che la presenza dei militari sia sempre e comunque un deterrente verso chi vuole compiere un reato. Penso a Milano, ma più in generale a tutte le città della Lombardia, il numero dei rappresentanti delle Forze dell’ordine sul territorio va aumentato e non ridotto”.

 “Parlare oggi di ridimensionamento dell’operazione ‘Strade sicure’ è insensato perché non tiene minimamente conto della carenza di organico delle nostre forze dell’ordine”, dichiara l’assessore alla sicurezza, immigrazione e polizia locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, commentando le parole del Ministro alla Difesa Lorenzo Guerini su un possibile ridimensionamento del servizio.

“Nei giorni scorsi – aggiunge l’assessore- durante la festa della Polizia il Questore di Milano, Petronzi, ha espresso la sua soddisfazione su quanto i militari dell’operazione strade sicure avessero fatto per la sicurezza in città. Ed oggi il sottosegretario all’Interno Molteni ha sottolineato come un eventuale ridimensionamento dell’organico sarebbe un errore. La posizione del Ministro della difesa è quindi inspiegabile: fare finta di non sapere che le forze dell’ordine sono sotto organico non depone a suo favore.

Mi auguro che il Ministro Luciana Lamorgese chiami il suo collega per spiegargli come stanno le cose. Stiamo vivendo una situazione grottesca: dove ognuno al Governo gioca una partita solitaria sul problema sicurezza. Mi auguro che il Ministro dell’Interno, su una decisione così importante, batta un colpo e convinca il suo collega a soprassedere su ogni decisione. Non parlare e tacere su un argomento del genere è come avallare la posizione del collega”, conclude De Corato.

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