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Dall'archivio:

Jovanotti allo IEO dopo la malattia di sua figlia Teresa

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MILANO  Teresa “adesso sta bene”. Lo dice subito Lorenzo Cherubini, per tutti Jovanotti. I mesi difficili in cui la figlia ha dovuto affrontare un linfoma di Hodgkin sono stati intensi. Ci vuole tempo per metabolizzare e lui condivide la sua esperienza oggi dal palco di ‘Ieo per le donne’, davanti a una platea al femminile, quella delle pazienti dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano.

Pazienti che dopo il periodo buio di Covid sono tornate a riunirsi al teatro Manzoni del capoluogo lombardo per la giornata ideata tanti fa dall’oncologo Umberto Veronesi, proprio per offrire una condivisione di esperienze di malattia e di rinascita.

“Comincio a rendermi conto adesso in modo più razionale di ciò che è successo, degli incontri che ho avuto, delle scoperte che ho fatto rispetto alle persone vicino a me – racconta Jovanotti – Le mie due ragazze, mia moglie e Teresa, hanno affrontato questo viaggio con una forza che mi ha sorpreso. Pensavo di essere io quello forte del gruppo e invece mi sono ritrovato quello che aveva le gambe che cedevano”. Di questo viaggio impegnativo era stata la stessa protagonista a parlarne a gennaio scorso, quando è stata dichiarata “ufficialmente guarita”.

“Voglio dire che ho scoperto anche un gruppo di persone incredibile allo Ieo – ha raccontato oggi Jovanotti – Il reparto che ci ha accolto, i medici, tutto il gruppo degli infermieri. Ci siamo sentiti molto normali, ovvero come gli altri. E molto speciali, ovvero come gli altri”, sorride. “Ho imparato come padre che oggi queste cose si affrontano con strumenti molto avanzati, un giorno alla volta, e soprattutto pensando al futuro con un obiettivo davanti a sé, con speranza, coraggio e fiducia. Tre parole fondamentali a cui ne aggiungo una quarta: l’amore”.

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