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Salute e Terapia del Dolore: l’importanza di un approccio personalizzato per ritrovare il proprio benessere

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Intervista alla dottoressa Daniela Giubelli, Specialista in Terapia del Dolore presso il Centro Medico Santa Crescenzia di Magenta, diretto dal dottor Andrea Rocchitelli
 

MAGENTA –  Quando si parla di Terapia del Dolore, nell’immaginario collettivo, spesso si pensa a forme di dolore particolarmente intenso e collegato a patologie gravi come quelle oncologiche.

DANIELA GIUBELLI

Abbiamo intervistato per la sezione Salute di Ticino Notizie la dott.ssa Daniela Giubelli che collabora con il Poliambulatorio Medico Santa Crescenzia di Magenta, al fine di spiegare al meglio al nostro pubblico, quale sia effettivamente il ruolo della Terapia del Dolore. 

 “Sono una anestesista con esperienza trentennale di sala operatoria e terapia del dolore. Da alcuni anni mi dedico esclusivamente al trattamento del dolore acuto e cronico, con trattamenti farmacologici e infiltrativi  di vario tipo ”.

Questa la presentazione della professionista che poi aggiunge: “Indubbiamente nel corso della mia  attività lavorativa mi è capitato e mi capita di prendermi cura di pazienti oncologici, ma in questo caso, soprattutto a malattia avanzata,   è necessario ricorrere alle cosiddette ‘cure palliative’. Più in generale il mio compito, specie attraverso la prima visita, che come vedremo è fondamentale, è quello di scoprire le cause di un dolore sia acuto che cronico e, più nel dettaglio, comprendere da quali tessuti origina.

La letteratura scientifica ci aiuta ad inquadrare meglio la questione “dolore” e, soprattutto, le dimensioni di un problema che affligge una parte significativa della popolazione.

Si pensi che, numeri alla mano, il dolore cronico interessa il 20% della popolazione europea, un sesto di quella mondiale. Nell’80% dei casi tali criticità compromettono la qualità della vita dei pazienti. Sempre a livello di inquadramento più generale, occorre anche ricordare che tra le cause principali troviamo l’artrosi al 40%, seguita dalla degenerazione del disco intervertebrale, quindi, lesioni traumatiche, emicrania e lesioni nervose.  

“Il mio compito, attraverso la storia medica del paziente e l’esame obbiettivo, è quello di sviluppare  un piano terapeutico. Spesso già alla prima visita, tramite l’applicazione dei cosiddetti blocchi diagnostici, ossia l’infiltrazione di un singolo nervo o di un’articolazione, si può ipotizzare l’origine del dolore e impostare di conseguenza una terapia”.

E’ un metodo certamente interessante quello adottato dai Terapisti del dolore come la dott.ssa Giubelli, che evita sovente al paziente l’aggravio di esami diagnostici superflui e che soprattutto rimette al centro il ruolo del medico.

“Non dico che quelli non servano beninteso – puntualizza – tuttavia, l’approccio deve essere prima di tutto clinico, solo successivamente si ricorrerà agli esami   a conferma dell’ipotesi diagnostica”.

 

Ed è qui che si arriva allo ‘step 2’ nel cammino della terapia del dolore. “Accertate le cause di origine del dolore – prosegue la specialista – è essenziale la collaborazione del paziente nella programmazione della terapia, che dovrà tenere conto dell’età, di eventuali malattie già in corso, dell’attività lavorativa e sociale e delle aspettative del paziente stesso”.  

 

 

In quest’ottica passiamo ad affrontare anche il concetto di ben-essere. “Il dolore cronico, proprio per definizione, è difficile che scompaia del tutto – sottolinea la dott.ssa Giubelli – per cui, nelle visite di controllo, è essenziale capire i progressi che ci sono a livello di qualità della vita. I miglioramenti costanti, e soprattutto la ripresa di attività quotidiane prima interrotte per il dolore, sono segnali confortanti”.

 

La riflessione non è banale perché ci porta ad affrontare l’argomento delle terapie: che devono essere per lo più localizzate e, quando possibile, portate avanti anche con un lavoro di squadra con fisiatri, fisioterapisti o altri specialisti che, a seconda del caso, debbano essere coinvolti. “Un’infiltrazione fatta al momento giusto – sottolinea la dott.ssa – può essere prodromica al lavoro che successivamente andrà a fare un fisioterapista, per esempio. In generale, è preferibile puntare sulle terapie infiltrative, localizzando la tipologia d’intervento, evitando in questo modo l’utilizzo dei farmaci per via sistemica che possono portare con sé tutta una serie di effetti collaterali fino alla dipendenza”.

I farmaci, in ultima analisi, diventano una sorta di extrema ratio. Fondamentale, a questo proposito, la ricerca del dosaggio adeguato quando si debba ricorrere a trattamenti sistemici. “Anche per i   farmaci -evidenzia la specialista – si cercherà nell’approccio col paziente la condivisione della terapia. Il dosaggio dovrà essere sempre rispettato e ci dovrà essere consapevolezza rispetto ai possibili effetti collaterali.”

E’ come mettere sulla bilancia i costi e i benefici di una terapia piuttosto che un’altra e arrivare alla conclusione che in alcune situazioni, la prescrizione medica diventa inevitabile.  

Anche se, in linea di massima, il paziente tipo che si rivolge allo specialista di terapia del dolore ha già una certa età, come abbiamo potuto renderci conto da questa intervista, non è infrequente avere anche giovani pazienti, proprio perché le situazioni in cui può insorgere un dolore e cronicizzarsi sono infinite.

“Il messaggio finale che va trasmesso ai lettori è che non si va dal medico richiedendo una specifica terapia per un dolore di cui si da per scontata la natura. Ci sono percorsi diagnostici e terapeutici molto diversi e ogni storia clinica fa a sé, non solo rispetto al trattamento ma anche relativamente alla tempistica: in alcuni casi, basta un’infiltrazione per sentirsi meglio, mentre in altre circostanze, il dolore si ripropone a distanza di tempo rendendo necessari cicli di trattamento periodici o una terapia farmacologica continua.  

 

L’Ambulatorio di Terapia del Dolore è attivo tutti i giovedì mattina presso Centro Medico Santa Crescenzia di Magenta. 

 

 

 

 Per info e prenotazioni

Siamo in via Santa Crescenzia 5, 20013, Magenta (MI).

Per informazioni ed in caso di urgenze telefonare al 02.97291401

prenotare direttamente la visita sul sito www.santacrescenzia.it

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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