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Abbiategrasso: con uno splendido post Max Temporali ci racconta.. ‘l’altro Vichi’: Gerolamo detto Mino, una vita per le due ruote..

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ABBIATEGRASSO Ad Abbiaterasso qualunque appassionato di moto e velocità su due ruote conosce Max Temporali. Nato a Milano il 17/04/1974, è pilota di moto e si occupa di giornalismo sportivo. Ha iniziato a correre nel 1991 nella classe Sport Production 125 Under 21, classe in cui è rimasto fino al ’93, guidando Aprilia AF1 e Cagiva Mito. E’ stato voce tecnica della categoria Superbike su Eurosport e Sky. 
E’ stato lui, con un post su Facebook che sta riscuotendo un grande (e meritato) successo, a ricordare che accanto al grande Carlo Vichi, l’inventore della Mivar morto nei giorni scorsi, un’altra incredibile e meravigliosa storia da raccontare è quella del suo primogenito Girolamo, che tutti (anche i sassi..) conoscono ad Abbiategrasso come Mino.

Beh, noi ci fermiamo qui… Adesso leggete il pezzo che gli ha dedicato Max Temporali, al quale diciamo CHAPEAU. Buona lettura.

In questi giorni è mancato Carlo Vichi, l’hanno detto a tutti i telegiornali: è stato un grande imprenditore dei televisori Mivar. Aveva 98 anni. Rivoluzionario, orgogliosamente fascista e innamorato della sua Italia, sempre impettito, dedito all’azienda e legatissimo agli operai e alle loro famiglie. Di lui troverete nel web cose che non vi lasceranno indifferenti, ma non leggerete mai del suo rapporto con le moto, seppur indiretto; evidentemente qualcosa nel DNA c’era… Perché, questo signore, ha un figlio maschio in mezzo a tre sorelle, che ha dedicato una vita alle due ruote, e l’ha fatto con romanticismo e poesia. Girolamo, detto Mino, era visto all’esterno come la pecora nera della famiglia, colui che ha inseguito la passione per la moto, rinunciando a giacca e cravatta da dirigente, rimanendo lontano da mille e rotti dipendenti che ogni giorno producevano televisori, preferendo sporcarsi le mani con olio e grasso dei suoi motori, restando nel ceto basso del motociclismo, delle officine, sempre dalla parte di chi viveva con le pezze sul sedere. Qui da noi, nell’abbiatense, lo conoscono tutti, Mino è un personaggio, un genio della meccanica, un inguaribile malato di moto che oggi passa i 70, ma conserva l’ironia e soprattutto la generosità di chi avrebbe potuto fare il miliardario e invece ha scelto la semplicità del motociclista. Su di lui ci sarebbe da scrivere un libro, un post non basta nemmeno a presentarlo. Lui, il figlio del signor Carlo Vichi, ha sempre vissuto da uomo qualunque. Ogni tanto partiva per l’Isola di Man e tornava a mani piene, era un fantastico matto: con una cabina del telefono, un cartello stradale o un barbone raccolto dalla strada e accolto sul suo camper per portarlo a lavorare in officina. Mino è un uomo dal cuore immenso, da casa sua sono passati anche piloti come Jari Suhonen, finlandese, che correva nel mondiale SBK e faceva base lì tutto l’anno. Mino è un campione di passione fin dai tempi che correva, l’importante era fare “baracca” con gli amici e mettere le mani nei motori, perché amava fare tutto, conosceva tutti, da Bonera, a Nobby Clark, a Guareschi, Meregalli, Virginio Ferrari… All’epoca aveva una concessionaria Yamaha, e quando arrivò la prima FJ 1100, che era i il simbolo della potenza, raccontò agli amici (e io, ragazzino, presente) che la provò anche papà Carlo, il capo della Mivar, volando a 180 senza casco, sulla stradina rettilinea davanti al negozio Yamaha. Però non sapevi mai se ti prendeva in giro, perché il più delle volte amava scherzare. E’ pazzesco come le sue storie siano rimaste chiuse in uno scrigno di periferia. I suoi aneddoti, i suoi viaggi nel mondo delle due ruote sarebbero da ascoltare per la buona notte. Mino è stato, e lo è ancora, immenso ambasciatore del motociclismo, col suo stile bizzarro, un po’ fuori riga rispetto all’accademico papà Carlo, da cui sicuramente ha imparato a impossessarsi della propria vita, per inseguire le passioni e a fare spallucce a ciò che gli altri avrebbero potuto pensare di lui. E’ la vita di un uomo che ha saputo conoscere la libertà. Se passate da Abbiategrasso e chiedete di Mino Vichi, chiunque saprà raccontarvi un piccolo ricordo della sua vita e vi indicherà il bar dove incontrarlo. I Vichi, da noi, sono più famosi del Papa.

Max Temporali

 

Max Temporali

 

Mino Vichi

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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