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Dall'archivio:

20 dicembre 1991, moriva Walter Chiari. L’uomo che sedusse la divina Ava Gardner.. e indossò la divisa della Rsi

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Nel Giovedì di Dino Risi (1964), Walter Chiari raccontava imprese di ex combattente al figlioletto, ideate da Castellano & Pipolo, gli stessi che avevano scritto per Ugo Tognazzi Il federale di Luciano Salce. Chiari e Tognazzi appartenevano alla generazione chiamata alle armi nella II guerra mondiale ed entrambi, alla fine del 1943, avevano sostituito le mostrine del Regno d’Italia con quelle della Repubblica Sociale Italiana. Anzi, Chiari, che era del 1924, aveva portato solo queste ultime.

Si sapeva che, militare nella X Mas, Chiari aveva collaborato al suo settimanale, L’orizzonte, diretto da Bruno Spampanato, tanto che alcune sue vignette appaiono nel libro X Mas di Ricciotti Lazzero (Rizzoli). Si sapeva anche che Chiari, con Tognazzi, aveva condotto programmi dai microfoni di «Radiofante», emittente milanese per le truppe della Rsi.

Non si sapeva invece che Chiari avesse partecipato a combattimenti, come invece era noto per altri ventenni sotto le armi in quel periodo che sarebbero diventati celebri attori.

uanto alla partecipazione a combattimenti, Bregliano aggiunge: «Col nostro cannone da 88, usato anche in funzione anticarro, e la mitragliatrice da 40 sparavamo agli aerei, ma anche a partigiani e americani. Durante l’offensiva nelle Ardenne arrivammo a Compiègne, a 70 chilometri da Parigi! L’ho raccontato nelle mie memorie, diffuse solo fra amici. Promisi a Walter di non citarlo, così del suo nome ho messo solo le iniziali. Ma lui è morto da tanto e ormai era vano tenere il segreto».

Maurizio Cabona
Fonte: www.ilgiornale.it
4.06.2009

Negli anni Sessanta fu anche protagonista delle cronache rosa per via delle sue numerose storie d’amore con le più famose ed affascinanti donne dell’epoca, da Elsa Martinelli a Lucia Bosè, da Maria Gabriella di Savoia alla cantante Mina. Ma la “storia” più chiacchierata fu quella con Ava Gardner, una delle attrici internazionali più ammirate del dopoguerra.

La sua stella però si offuscò all’inizio dei Settanta per via di un’accusa di spaccio di cocaina, poi rivelatasi infondata, che lo portò ad una detenzione di 70 giorni. Per questo motivo la RAI lo cacciò ed egli riprese la via del palcoscenico.

A Genova nel 1975, durante lo spettacolo “Chiari di Luna”, pronunciò una battuta che diceva pressappoco “Quando fu appeso per i piedi a Piazzale Loreto, dalle tasche di Mussolini non cadde nemmeno una monetina. Se i nuovi reggitori d’Italia avessero subìto la stessa sorte, chissà cosa uscirebbe dalle tasche di lorsignori!“. Come è lecito immaginare la frase fece parecchio scalpore, al punto che le successive repliche dello spettacolo vennero disturbate da picchetti di dimostranti all’ingresso del teatro, mentre la stampa lo stroncava dopo averlo osannato per anni.

Lo accolsero poi le neonate emittenti private, ma il successo di un tempo non tornò più.
Morì il 20 dicembre del 1991, solo, in una stanza d’albergo e in circostanze poco chiare. Sulla sua morte venne aperta anche un’inchiesta: ma l’unico imputato fu scagionato nel 1996.

A noi resta il ricordo di quella Tv in bianco e nero dalla quale Walter Chiari si affacciava con il suo aspetto da bravo ragazzo, il look elegante e la straordinaria vis comica che tanto faceva sospirare le mamme e le nonne d’Italia.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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