Il fatturato 2023 della filiera legno-arredo si attesta a 52,6 miliardi di euro con un calo complessivo dell’8,1 per cento sul 2022.Risultato sviluppato principalmente dal mercato interno a 32,7 miliardi di euro (62 per cento del totale) che registra un andamento negativo (-10,1 per cento) ma che tocca anche l’export (-4,5 per cento) con un fatturato che sfiora i 20 miliardi di euro (38 per cento del totale). Lo attestano i preconsuntivi elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su dati Istat e presentati durante la conferenza stampa del Salone del Mobile a Milano.
“Rispetto al 2019 – l’anno precedente il biennio 2020-2022 in cui l’abitare e la casa sono stati prepotentemente al centro dei capitoli di spesa delle famiglie – il fatturato di quest’anno registra una performance superiore, con circa 10 miliardi di scarto (erano 43 nel 2019). Un risultato apparentemente positivo – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – ma che nasconde il peso inflattivo registrato gia’ a partire dalla fine del 2022. E’ sufficiente guardare i dati Istat della produzione industriale per interpretare il dato: nei primi undici mesi del 2023, la produzione industriale dei mobili registra un -5,3 per cento e quella del legno un -14,8 per cento.Si produce meno -conclude Feltrin – i fatturati sul’22 rimangono comunque piu’ alti rispetto al 2019 per l’aumento dei prezzi (mobile +6,5 per cento) e i margini delle aziende si riducono. E’ bene comunque evidenziare che uno dei fattori che ha causato la flessione della filiera nel suo complesso e’ anche il calo fisiologico della domanda interna, dopo due anni di crescita eccezionale, dovuta soprattutto al venir meno della spinta che i vari bonus edilizi hanno dato al settore e il cui progressivo ridimensionamento continuera’ a incidere negativamente sui risultati della nostra filiera”.