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La Versione di Denise- Charles Eric Maine, ‘Il grande contagio’

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Il grande contagio – Charles Eric Maine

 

Buongiorno cari lettori, ben ritrovati!

Per questa nuova Versione, ho scelto un libro che mi ha incuriosito per il tema così vicino alla drammatica situazione che ormai da un anno ha cambiato la nostra quotidianità. Immaginate infatti di leggere una storia che sembra parli proprio a voi, o meglio, di voi. Ecco la sensazione che si prova sin dalle prime righe de Il Grande Contagio di Charles Eric Maine:

Un terribile morbo, il virus di Hueste, si diffonde rapidamente dal continente asiatico e ben presto affligge la popolazione mondiale. In attesa di un vaccino che possa aiutare a salvare la vita dei malati, i governi nazionali falliscono e si dimostrano incapaci di contenere il disastro. Così, mentre pochi fortunati trovano riparo in bunker governativi, la maggior parte dei cittadini tenta di scampare a una guerra civile provocata dalla disperazione generale, oltre che al contagio ormai dilagante.

Uno scenario agghiacciante in cui la malattia non solo miete vittime, ma muta anche il cuore degli uomini, come accade a uno dei protagonisti, Clive. Giornalista pragmatico, cinico e a tratti opportunista, di fronte a un mondo ormai perso nel caos, cerca sempre di trovare la via più vantaggiosa per salvarsi. Scelta che, certo, non si può pienamente condannare dopo gli eventi vissuti, ma che tuttavia non lo rende il più magnanimo dei personaggi. Anzi, spesso le sue decisioni fredde e calcolatrici appaiono quasi crudeli, tanto che ci si chiede se tale cinismo sia pura conseguenza del desiderio di andare avanti o se il panorama desolato e privo di futuro che è ormai la Gran Bretagna, non abbia fatto altro che inasprire il suo animo già arido. In effetti, possiamo capire cosa prova Clive il cui lavoro, che consiste nella ricerca di notizie, viene dapprima censurato poi limitato dal blocco agli spostamenti imposto tra Stati.

È allora stupefacente che il libro sembra rispecchi vicende che si possono leggere nei quotidiani. Eppure Il Grande Contagio è un thriller catastrofico, il frutto dell’immaginazione dell’autore. Ancor più sbalorditivo dell’immediato parallelismo tra realtà odierna e letteraria, è la scoperta della data a cui risale la pubblicazione originale. Ebbene, il libro di Maine ha visto infatti la sua prima uscita nel 1962, ben cinquantanove anni fa, con il titolo “The Darkest of Nights”. E in effetti, quanto viene descritto pare proprio essere la notte più buia per l’autore, per l’umanità, ma anche per il lettore stesso che è pervaso da un viscerale senso di disperazione a cui non trova rimedio. È incredibile perciò che un romanzo di fantasia, scritto circa mezzo secolo fa, sia così prossimo a quanto sta accadendo. Chissà allora se la grande fantasia di Maine gli abbia addirittura permesso di prevedere un fenomeno per lui, a quel tempo, così inverosimile ed eccezionale come una terrificante pandemia globale. O magari c’è dell’altro? D’altronde se l’immaginazione non ha limiti, ogni storia per quanto fantasiosa conserva sempre un margine di verosimiglianza.

Bene, miei cari lettori, spero che questa nuova Versione non vi abbia intimorito, ma al contrario, incuriosito abbastanza da addentrarvi in una lettura che oggi ci può quasi apparire profetica. Magari riuscirete a trovare immediata sintonia con i personaggi e le loro inquietudini. Di certo, è innegabile l’affinità con la loro situazione.

Per quanto riguarda il finale…beh, amici lettori, non resta che scoprirlo!

Vi lascio con le parole di un personaggio chiave del romanzo, Pauline Brant, dottoressa dell’Organizzazione Internazionale Ricerche Virus, che sembra dar voce a un’eco già sentita in questi ultimi mesi.

“Se il virus si propagherà nel nostro Paese nell’arco di qualche settimana, come sembra probabile, e se noi non riusciremo a produrre un vaccino in tempo utile, cosa accadrà?”

Allora, vi sembra familiare? Questa è La Versione di Denise ma sono sempre ben felice di conoscere la vostra.

Buona lettura a tutti. Ci vediamo al prossimo libro!

Denise

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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