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Esclusivo di TN: Marco Invernizzi, la lettera di dimissioni

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MAGENTA – Poche ore fa Marco Invernizzi ha rassegnato le sue dimissioni da Consigliere comunale. Una notizia che per la verità era abbondantemente nell’aria. Bastava leggersi l’intervista all’ex sindaco pubblicata settimana scorsa dal nostro blog per rendersene un conto. Un disagio rispetto al modo di fare politica attuale,  con il quale Invernizzi “l’impolitico” fatalmente è andato a sbattere.  Con l’onestà intellettuale che gli abbiamo sempre riconosciuto, ha quindi assunto una decisione che agli occhi di chi scrive era pressoché inevitabile e tracciata fin dallo scorso 25 giugno.

 

Qui sotto pubblichiamo integralmente la lettera di dimissioni indirizzata al Presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ispano.

 

 

*AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MAGENTA
ARCHITETTO FABRIZIO ISPANO

OGGETTO: DIMISSIONI DA CONSIGLIERE COMUNALE

“Io sottoscritto, Gianmarco Invernizzi, con la presente rassegno le dimissioni da consigliere comunale. Ho maturato questa decisione nella convinzione che, prima ancora della politica istituzionale diretta, il nostro Paese, Magenta compresa, abbia necessità di un approccio diverso al presente per potere aspirare a un futuro accettabile, soprattutto per i giovani che hanno diritto di potere dimostrare il proprio talento e di metterlo a disposizione anche della collettività. Questo diverso approccio deve però passare inevitabilmente dalla cultura, come tutti affermano ma come pochissimi fanno seriamente: a questo mi dedicherò senza pensare di avere verità in tasca ma nella consapevolezza che tutti possono dare un contributo importante in questa direzione.

I nemici del nostro futuro non sono quelli che non la pensano come noi ma quelli che non vogliono il pensiero autonomo e critico che è anche l’arma più potente in mano ai cittadini contro ogni potere, che ha comunque sempre la tendenza ad autoconservarsi e a imporre la propria visione del mondo.

Mi auguro che tutti possano e vogliano, ciascuno per il proprio ruolo, operare pensando anche al futuro: rende meno elettoralmente ma è il Paese che deve vincere, non il singolo partito, e se non si progetta il futuro il Paese inevitabilmente perderà.

Ci vuole coraggio, ma senza coraggio non c’è, a mio parere, politica accettabile. Un’ultima riflessione: spesso la politica promette (a parole) di fare tutto quello che i cittadini chiedono.

Ma spesso le richieste dei singoli confliggono con gli interessi della collettività: anche in questo caso ci vuole il coraggio di dire no a qualcuno nell’interesse di tutti, anche quando chi chiede ha un peso nella città, “conta” come si usa dire.

Nessuno in privato nega queste mie affermazioni ma mi dicono che questa è la politica; dal mio punto di vista, se questa è la politica allora ho un motivo in più per lasciarla. So che altri che la pensano come me hanno, tuttavia, deciso di continuare nella politica attiva: a loro l’augurio di potere incidere per un cambiamento vero. Buon lavoro e un cordiale e rispettoso saluto a tutti”.

 

Gianmarco Invernizzi

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