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Cronicità: accordo tra Regione e medici per la “presa in carico”

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MILANO – Arrivano i primi correttivi alla riforma sanitaria lombarda con la valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale.  La sottoscrizione, avvenuta oggi a Palazzo Lombardia, del Protocollo d’intesa tra gli ordini professionali dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Lombardia (FROMCeO) e la Regione segna uno spartiacque importante sul fronte del tema della cosiddetta “presa in carico” del paziente cronico.

E’ quanto hanno ribadito sia l’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, sia il presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Lombardia Gianluigi Spaita.  Ad oggi sono poco meno del 10% (293 mila persone su 3 milioni circa) i pazienti cronici che hanno scelto il modello della ‘presa in carico’, con una media del 32% dei medici che tra Milano e provincia vi hanno aderito.

“A questo proposito – ha spiegato l’Assessore Gallera – ci conforta il fatto che in questi ultimi tre mesi ci sia stata un’accelerazione significativa. Naturalmente – ha chiarito – la macchina da mettere in moto a livello burocratico amministrativo era piuttosto pesante. Anche nella spedizione delle lettere iniziata a gennaio, si sono registrati dei ritardi, così come rispetto al tema della privacy sono sorti dei problemi”. E, in effetti, guardando le statistiche di questo ultimo periodo c’è stato un incremento significativo: il 5% per i medici su Milano, con picchi anche del 54% su Brescia e addirittura del 131,6% su Pavia e provincia. Ma c’è ancora molto da fare.

“Siamo ad uno snodo fondamentale – ha sottolineato Gallera – rispetto ad un percorso avviato due anni fa quando su questa partita eravamo in pratica all’anno zero. Si può sempre migliorare e apportare dei correttivi, tanto è vero che in questi mesi siamo passati dalla logica dell’unico gestore a quella del cogestore”. “In questi mesi – ha ammesso l’Assessore al Welfare lombardo – sono emersi molti problemi di carattere informatico, ma solo avviando la macchina ci siamo resi conto delle criticità. Era necessario, inoltre, meglio puntualizzare il ruolo di tutti gli interlocutori coinvolti”.

Un passaggio rilevante è stata la prima riunione del 28 maggio scorso che la Regione Lombardia ha organizzato con tutti gli ordini dei medici. Il primo di sei incontri che hanno preceduto la sigla di questo vero e proprio ‘patto’. Lo slogan che caratterizza anche il protocollo sottoscritto è appunto ‘lavoriamo insieme’.

“D’ora in avanti ci sarà infatti, un confronto costante su tutte le attività normative regionali con i medici. “E’ una modalità di consultazione strutturata e di condivisione con gli ordini medici, che prima non c’era mai stata – ha rilevato Gallera – questo ci permetterà anche un confronto con le altre professioni sanitarie, come gli infermieri e i farmacisti che sono parte attiva della riforma lombarda”.

Entrando nel dettaglio, l’accordo va a delineare la figura del “clinical manager”, ossia, il medico di medicina generale in forma singola, ovvero, una figura professionale che redige il PAI (il percorso di presa in carico del paziente cronico), che definisce il gestore e che poi interloquisce con quest’ultimo. Di fatto, con la delibera che andrà in Giunta lunedì 5 novembre, sarà il medico che proporrà al paziente cronico l’adesione al modello della presa in carico, lo potrà fare in forma singola comunicandolo all’ATS competente territorialmente oppure tramite cooperativa.

Il protocollo d’intesa tra Regione e FROMCeo, più in generale, intende avere un impatto sul rapporto medico paziente, sui rapporti tra professionisti del territorio e ospedalieri, sui rapporti tra professioni sanitarie mediche e non e sulla formazione professionale in ambito medico ed odontoiatrico. Infine,  una valutazione congiunta degli atti amministrativi che regolamentano aspetti di organizzazione del sistema sanitario che riguardano in modo particolare la professione medica e odontoiatrica.

“Da parte nostra – ha detto il dottor Spaita – c’è una doppia soddisfazione sia perché abbiamo affrontato il problema sulla questione del cogestore, dato che qui  erano emerse delle criticità. A noi, infatti, pareva che ruolo del medico di medicina generale fosse messo in subordine rispetto al gestore, ne abbiamo discusso e abbiamo trovato una soluzione”.

Nel documento invece – ha rimarcato Spaita –  si evidenzia come al ‘clinical manager’ spetta tutta la parte clinico sanitaria, mentre il gestore si occuperà della parte più prettamente burocratica, facendosi garante che tutte le prestazioni previste dal PAI vengano espletate”. Da parte loro, i medici chiedono che questo tavolo di lavoro con la Regione diventi permanente. Ma il primo passo è stato fatto. Tant’è che il protocollo è stato condiviso all’unanimità da tutti i 12 presidenti degli ordini professionali lombardi sia medici che odontoiatrici.

*IL PERCORSO  DI PRESA IN CARICO: COME FUNZIONA

Il medico di medicina generale clinical manager sarà il redattore del Piano Assistenziale Individuale (PAI), documento di pianificazione delle attività sanitarie e socio sanitarie per la presa in carico. Il paziente, al momento della redazione del PAI, sceglie e comunica al MMG/PLS la struttura che fungerà, tramite il proprio centro servizi, da Gestore affinché svolga le funzioni non cliniche di accompagnamento della presa in carico. La scelta
verrà effettuata tra le strutture presenti in un elenco, predisposto dall’ATS, che tenga conto anche delle strutture
presso cui il paziente risulta “Frequent User”. Una volta firmato il PAI, al gestore verrà inviato un alert automatico
dell’avvenuta pubblicazione sul Fascicolo Sanitario Elettronico, il quale entro 5 giorni lavorativi dovrà contattare il paziente e fissare l’appuntamento per la stipula del patto di cura. Il patto di cura sarà invece sottoscritto dal paziente e dal Gestore da lui scelto.

GLI ULTIMI DATI – “Sta crescendo – ha concluso l’Assessore Gallera – il numero dei pazienti che
ad oggi hanno aderito alla presa in carico. Con un incremento del 13,8% negli ultimi quattro mesi siamo passati dai 256.235 pazienti di maggio, ai 293.697 di ottobre. Cresce anche il numero dei PAI sottoscritti con un incremento di oltre il 30% (140.296 a maggio, 183.307 a ottobre). Gli MMG/PLS che invece hanno aderito al processo di presa in carico dei pazienti cronici sono circa il 50% a livello regionale. Grazie al supporto degli MMG, contiamo di arrivare a 500.000 pazienti presi in carico entro la fine del 2018”.

 

Fab. Val.

 

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