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Caporalato all’azienda di frutta del Milanese: fondatore chiedo rito abbreviato

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MILANO  – Il fondatore di StraBerry  insieme a un altro imputato ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato condizionato alla deposizione di alcuni consulenti di parte nell’udienza preliminare sul caso della presunta intermediazione illecita e dello sfruttamento della manodopera di circa 75 lavoratori di origini africane dell’azienda agricola produttrice di frutti di bosco.
La societa’, imputata per legge 231/2001, e l’addetto alla sorveglianza dei braccianti, con il consenso del pm Grazia Colacicco puntano invece a patteggiare. Solo un imputato invece cerchera’ di ottenere il proscioglimento dal gup Fabrizio Filice evitando il rinvio a giudizio.
L’udienza e’ stata rinviata al prossimo 3 maggio. Stando all’inchiesta della Guardia di Finanza di Gorgonzola (Milano), “i lavoratori non solo erano obbligati a prestare estenuanti turni di oltre nove ore giornaliere, ma ricevevano una paga oraria di 4,50 euro, nettamente inferiore a quella minima prevista dal contratto collettivo nazionale”. Inoltre “alla ingiusta retribuzione si aggiungevano degradanti condizioni d’impiego nei campi: i braccianti, infatti, soggetti alla continua vigilanza dei responsabili, erano costretti a sforzi fisici oltremodo gravosi, tesi a velocizzare la raccolta dei frutti e in spregio alle norme anti Covid-19 sul distanziamento sociale”. 

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