Boffalora sopra Ticino piange la scomparsa di Franca Negri, impiegata comunale dagli anni ’50

Un vero esempio di dedizione e impegno, ci lascia a 98 anni.

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La comunità di Boffalora sopra Ticino si stringe in un affettuoso ricordo di Franca Negri, una figura centrale nell’amministrazione comunale che ha dedicato la sua vita al servizio pubblico e al benessere della cittadinanza. Impiegata dal Comune di Boffalora sopra Ticino fin dagli anni ’50 fino alla fine degli anni ’70, Franca ha rappresentato un esempio di dedizione e impegno, contribuendo in modo significativo alla crescita e allo sviluppo della nostra comunità.

Franca è stata una presenza costante negli uffici comunali, dove ha svolto il suo lavoro con passione e professionalità. La sua disponibilità e il suo spirito collaborativo hanno aiutato a costruire legami tra le diverse generazioni di amministratori e cittadini, rendendola un punto di riferimento per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con lei.

La sua vita è stata indissolubilmente legata a quella del marito, Silvio Portaluppi, che ha rivestito ruoli fondamentali all’interno dell’amministrazione comunale, tra cui quello di consigliere comunale e responsabile della banda civica di Boffa. Un’immagine iconica che rappresenta l’eredità di questa coppia è quella della liberazione di Roma, in cui la banda dell’esercito sfilava in testa, con Silvio che suonava il clarinetto, simbolo di una rinascita e di un nuovo inizio per il nostro paese.

Franca Negri ci ha lasciati all’età di 98 anni, ma il suo spirito e il suo esempio continueranno a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuta. I vecchi amministratori comunali esprimono un grande pensiero di gratitudine e affetto per una donna che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità, contribuendo a scrivere pagine importanti della nostra storia.

Il suo ricordo rimarrà vivo non solo nei racconti di chi ha avuto il privilegio di lavorare al suo fianco, ma anche nel tessuto della nostra comunità, che deve tanto a figure come Franca Negri e Silvio Portaluppi. La loro eredità è un invito a continuare a lavorare per il bene comune, con passione e dedizione, proprio come loro hanno fatto per tanti anni

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