MAGENTA – Non siamo mai stati troppo teneri con questa Amministrazione. La accusiamo di scarsa visione progettuale, di una decoro della città approssimativo misto a sciatteria, di una macchina dei lavori pubblici che è a dir poco con il “freno tirato”, di una bulimia da Facebook e social media in genere, (e potremmo andare avanti ancora a lungo), ma siamo fermamente e decisamente al suo fianco per quanto riguarda alcuni PRINCIPI IDEALI E VALORIALI che porta avanti con coraggio.
In questi giorni, infatti, su un settimanale locale è apparsa l’intervista a SERGIO PRATO – portavoce e storico presidente de Le Rose di Gertrude – in cui è tornato alla ribalta, l’ennesimo trito e ritrito tema dei diritti civili di gay, lesbiche e, più diffusamente della comunità ‘LGBT’ locale.
Non è mancato l’altrettanto scontato articolo di commento ‘Magenta precipita nel Medioevo”. A questo proposito, vorremmo tranquillizzare l’esimio collega di Libera Stampa Alto Milanese, che magari vive realtà più aperte e frizzanti come quella del capoluogo lombardo: qui a Magenta anche se siamo un po’ provinciali (ma per noi è un vanto) di caccia alle streghe non ne abbiamo ancora viste. Possiamo uscire liberamente alla sera, non ci sono assembramenti sediziosi, né gente che va in giro incappucciata e accende roghi nel cuor della notte, magari nella Vallata del Parco del Ticino. Insomma, state sereni, i nazisti dell’Illinois non abitano ancora da queste parti.
Battute a parte, ancora una volta rileggendo le dichiarazioni del Signor Prato e del PD Magentino che ama cavalcare queste polemiche – che obiettivamente senza offesa, alla gente comune fregano meno di zero – ci sorge il dubbio che gli intolleranti siano da cercarsi altrove.
Non certo tra “cattivoni” dell’Amministrazione di Chiara Calati. Che, semmai, a nostro giudizio dovrebbero fare di più e meglio, rispetto ad alcune questioni, com’è il sostegno reale alla FAMIGLIA e, aggiungiamo noi, rispetto alle famiglie numerose e in difficoltà economica MAGENTINE.
Perché non bastano gli slogan, non bastano iniziative spot – ma comunque riuscitissime come quelle di ieri dedicate alla FAMIGLIA – servono i fatti concreti e, ancor di più, iniziative di natura culturale. Perché è necessario anche e soprattutto questo. L’aspetto culturale, per far sedimentare e crescere le IDEE. Perché senza cultura, e riflessione, non se ne fa di strada. Soprattutto oggi contro il pensiero unico dominante.
Ma torniamo alle dichiarazioni del Signor Prato. A suo avviso, non si può più parlare di FAMIGLIA. E’ evidente che il suo ragionamento sulle famiglie, porta con sé l’apertura indiscriminata alle adozioni gay. Una cosa inaccettabile, ma non perché lo dice la religione, ma semplicemente lo dice il buon senso. E prima ancora quello che banalmente è il DIRITTO DI NATURA secondo il quale solo due esseri di sesso opposto possono procreare. Curiosa poi è l’anagrafe improvvisata della comunità LGBT Magentina. Sarebbero 1.200. Hanno fatto tutti outing? C’è un ufficio ad hoc dove si va a registrarsi? Loro li conoscono tutti ad uno ad uno? Con che criteri è stata stilata questa lista? Bah, un’uscita davvero involontariamente grottesca.
Anche perché banalmente conosciamo diversi omosessuali che vivono con riservatezza le loro scelte ma non per queste ritengono di dover andar in piazza a sventolare ai quattro venti i loro orientamenti in materia.
Noi come Ticino Notizie, pur dando spazio a TUTTE le voci – sul nostro quotidiano on line pubblichiamo regolarmente tutto quello che ci viene inviato da Le Rose di Gertude – da tempo ci siamo stancati di parlare con gente che ha una visione del mondo tutto sua. Per noi, senza offesa, sono dei marziani. Anche se a volte, ci viene il sospetto del contrario. Perché ci siamo accorti di vivere in un mondo che forse più per interesse che per reale convinzione, va all’incontrario. Dall’idea che il CROCIFISSO a scuola offenda qualcuno, così come la recita di Natale, finanche, appunto, al solo fatto di parlare di FAMIGLIA.
Ed è per questo che oggi più che mai elogiamo ‘LA NORMALITA’, PERCHE’ L’ESSERE NORMALI OGGI SIGNIFICA ESSERE RIVOLUZIONARI’.
Fatta questa lunga ma doverosa premessa, pertanto non capiamo perché allora un’Amministrazione di CENTRODESTRA che molto banalmente sostiene la NORMALITA’ debba essere insultata in maniera così pesante – addirittura in un virgolettato l’Assessore PATRIZIA MORANI viene definita “vergognosa” – solo perché rivendica una visione della Società che va in una certa direzione.
Sta scritto da qualche parte che l’Amministrazione di Magenta debba sfilare con fascia tricolore al MILANO PRIDE con gay, lesbiche e transgender? Noi onestamente crediamo proprio di no.
Per cui di cosa stiamo parlando, cari amici del PD? Dell’ennesima polemica strumentale ma che sui cittadini normali – quelli che per intenderci prendono il treno la mattina per andare al lavoro e sono giustamente ‘incazzati’ perché il sistema ferroviario non funziona, devono far quadrare i conti in famiglia e devono pagare le bollette a fine mese – non avrà alcuna presa. E che soprattutto durerà lo spazio di una settimana per poi spegnersi nel nulla. Volete accusarci di essere qualunquisti o peggio ancora, populisti? Fate pure, siamo solo cronisti normali che stanno in mezzo alla gente.
Piuttosto un consiglio disinteressato, considerato che il vostro slogan è “A TUTTO CAMPO”, vi preferiamo di gran lunga di più quanto affrontate altri argomenti. Perché di spazi per incalzare l’Amministrazione Calati ce ne sono e parecchi. Altro che campi, qui ci sarebbero le praterie.
Fabrizio Valenti