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Virus, 1835 contagi in Italia. Pronto l’ospedale militare di Baggio (assieme ad altre caserme)

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MILANO –  Non si arresta ancora la diffusione del coronavirus in Italia: sale il numero dei malati, ora sono 1.835, e sale il numero delle vittime, 52 in totale, 18 in piu’ nelle ultime 24 ore con il primo morto nelle Marche, un 88enne di Fano. L’ultimo bollettino della Protezione Civile conferma quello che da giorni ripetono gli esperti e che anche oggi ha sottolineato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: i prossimi giorni saranno fondamentali per capire se le misure adottate sono davvero in grado di fermare il contagio o se, viceversa, ne serviranno di nuove e ancora piu’ stringenti.

   A leggere i numeri, pero’, qualche aspetto positivo c’e’: i guariti sono arrivati a 149, 66 in piu’ in un solo giorno. E non solo. Se ieri l’incremento dei malati era stato del 50%, oggi si e’ fermato a ‘solo’ il 16%, con 258 casi in piu’. Di questi, inoltre, il 50% e’ asintomatico (o con sintemi lievi) e in isolamento domiciliare, il 40% e’ ricoverato con sintomi e solo il 10% in terapia intensiva. “Un dato confortante” dice il commissario Angelo Borrelli sottolieando che si tratta di una percentuale che ricalca il dato complessivo: su 1.835 malati
927 sono in isolamento nella propria casa, 742 ricoverati con sintomi e 166 in terapia intensiva.
   Ma c’e’ un altro elemento che da’ la misura della portata dell’emergenza: la Difesa, dopo una verifica effettuata in tutta Italia tramite il Comando operativo di vertice interforze, ha messo a disposizione della Protezione Civile un’ottantina di strutture – caserme, ospedali e basi logistiche – per un totale di 6.600 posti letto. L’ex ospedale militare di Baggio, a Milano, aprira’ nelle prossime ore, con 50 posti letto, ma gia’ sono pronte strutture dell’Aeronautica a Linate e Piacenza cosi’ come la base logistica di Colle Isarco (Bolzano) e quella di Roccaraso (L’Aquila) dell’Esercito, le basi dell’Aeronautica di Taranto, Trapani Birgi e Decimomannu (Cagliari). Al momento non e’ emersa la necessita’ di utilizzarli ne’, ha ripetuto Borrelli, ci sono “criticita’ per quanto riguarda le terapie intensive”. Ma e’ necessario essere pronti in caso di quarantena di massa.
Fonte: ANSA

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