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Argentini in piazza contro il Fondo Monetario Internazionale

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Secondo le opposizioni, il Governo-Macri pagherebbe il debito contratto col FMI sottraendo risorse alle politiche sociali, alla sanità, alle infrastrutture, ai trasporti, al sostegno alle PMI, all’educazione ed alla ricerca.
 

Migliaia di persone in piazza e scontri con la polizia nei giorni scorsi a Buenos Aires: organizzazioni sindacali di sinistra, docenti e lavoratori del pubblico, i lavoratori dell’agenzia di stampa dello stato, quelli dei cantieri navali, uniti contro i tagli alla spesa pubblica proposti dal Governo, ultra liberista, di Macri.

La proposta di legge della maggioranza prevedrebbe un taglio di spesa di oltre il 20% per l’educazione, di quasi il 10% per la sanità e di quasi il 50% per le politiche abitative ed urbane. Obiettivo di Macri e dei suoi è ripagare il debito pubblico e gli interessi sullo stesso, arrivando il prima possibile al pareggio di bilancio, garanzia di un ulteriore prestito da parte del FMI che dovrebbe arrivare la prossima settimana.

La vittoria della maggioranza sembra certa grazie alla spaccatura in seno all’opposizione. Infatti l’ala, cosiddetta, peronista è divisa in 3 parti: una di esse, non a caso soprannominata peronismo dialogante, quella più conservatrice e legata ai burocrati di stato, sostiene il governo, garantendogli il quorom nelle varie votazioni.

Marco Crestani

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