Una vicenda inquietante quella portata alla luce dai carabinieri e dalla Procura di Milano, che ha portato all’arresto di due uomini con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. In manette — ai domiciliari su ordine del Gip Mattia Fiorentini — sono finiti un radiologo in pensione di 71 anni, che si fingeva ginecologo, e un altro uomo di 42 anni, entrambi coinvolti in un presunto schema seriale di adescamento e abusi iniziato nel 2016.
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero Antonio Pansa, i due avrebbero approfittato della buona fede di almeno 135 ragazze, adescate tramite annunci che pubblicizzavano presunti casting per video promozionali di una clinica. Una clinica che, in realtà, non è mai esistita.
Le vittime venivano contattate e convinte a partecipare a questi falsi provini in cambio di un compenso. Durante gli incontri, il 71enne si presentava come medico specialista e sottoponeva le ragazze a finte visite ginecologiche, durante le quali sarebbero state filmate e molestate.
Un meccanismo ben orchestrato, durato anni, che si basava sull’inganno, sulla manipolazione e sull’autorità simulata del finto professionista. La gravità del caso ha portato le forze dell’ordine ad agire con la massima urgenza, raccogliendo elementi e testimonianze che hanno consentito di ricostruire il lungo elenco di episodi e di formalizzare le accuse.
Le indagini proseguono per identificare ulteriori vittime e chiarire ogni aspetto della vicenda. Un fatto che getta un’ombra su quanto ancora la fiducia delle persone, soprattutto giovani donne in cerca di lavoro o opportunità, possa essere sfruttata in modo vile e criminale.
