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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Un giudice federale ha autorizzato il Dipartimento di Giustizia statunitense a rendere pubblici i documenti investigativi relativi al caso di traffico sessuale che ha coinvolto Ghislaine Maxwell, confidente di lunga data di Jeffrey Epstein. La decisione, presa dal giudice Paul A. Engelmayer, arriva dopo la richiesta avanzata dal Dipartimento di Giustizia lo scorso novembre di sbloccare trascrizioni e documenti del gran giurì, comprendenti centinaia, se non migliaia, di pagine finora inedite. Il rilascio dei materiali, previsto entro dieci giorni, dovrà avvenire con opportune redazioni per proteggere l’identità delle vittime. Si tratta del secondo giudice federale a consentire la pubblicazione dei documenti relativi a Epstein e Maxwell, dopo una decisione simile in Florida. I documenti comprendono atti d’indagine, mandati di perquisizione, interviste a sopravvissuti, registrazioni finanziarie e corrispondenze, elementi che potrebbero offrire nuove informazioni sul network criminale e sulle eventuali complicità. Per molti anni, le trascrizioni del gran giurì erano protette da rigide norme di segretezza, ritenute essenziali per garantire la riservatezza dei testimoni e la libertà di indagine.
La recente pressione pubblica e il voto del Congresso con l’Epstein Files Transparency Act hanno però imposto al Dipartimento di Giustizia di rendere pubblici i materiali non classificati, favorendo una maggiore trasparenza sul caso. Le reazioni non si sono fatte attendere. Molte vittime e i loro legali hanno espresso preoccupazioni per la tutela della privacy, mentre gruppi per i diritti umani e giornalisti hanno definito la decisione un momento storico per la trasparenza e la giustizia, potenzialmente in grado di far emergere collegamenti e responsabilità finora sconosciuti. La difesa di Maxwell ha invece avvertito che la pubblicazione dei documenti potrebbe pregiudicare eventuali appelli o revisioni processuali future. Il rilascio dei documenti potrebbe contribuire a chiarire ulteriormente le modalità operative del network criminale e le dinamiche che hanno caratterizzato il caso Epstein, offrendo al pubblico e alle autorità nuovi elementi di valutazione.
Allo stesso tempo, il giudice ha ribadito la necessità di bilanciare la trasparenza con la tutela delle vittime, escludendo dalla divulgazione eventuali materiali ancora legati a indagini in corso o contenenti informazioni sensibili. Questa decisione segna un precedente significativo negli Stati Uniti, dimostrando come anche casi già chiusi possano essere soggetti a revisione pubblica e sottolineando l’importanza della trasparenza nelle inchieste federali su crimini di grande rilevanza e impatto sociale.
– foto xp6/Italpress –
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