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Sedriano, area feste: esposto di Alfredo Celeste alla Corte dei Conti

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

SEDRIANO –  Si torna a parlare dell’area feste, tormentata (e soprattuto chiusa ai cittadini) da diverso tempo, ormai. Dopo il clamore suscitato dalla sentenza di appello del Tribunale di Milano, che ha visto l’Amministrazione comunale ancora soccombente, l’ex sindaco Alfredo Celeste ha preso carta e penna scrivendo un circostanziato esposto alla Corte dei Conti, ipotizzando un consistente danno alle casse del Comune di Sedriano a seguito della complessa e contorta vicenda processuale che si trascina ormai da anni.

Nel mirino di Celeste c’è soprattutto, a suo dire, la NON capacità di aver transato la contesa tra imprese e professionisti che si opponevano al Comune, sia durante la ormai nota gestione dei Commissari prefettizi che durante gli anni dell’attuale sindaco Angelo Cipriani.”

 “Il legale del Comune inoltrava una comunicazione nel luglio 2016 nella quale, con ancor più puntualità nella determinazione del rischio di causa, consigliava vivamente il Comune ad una soluzione bonaria di tutta con il pagamento di un importo compreso fra € 220.000 ed € 250.000 a favore delle imprese nonché l’abbandono della causa di opposizione a decreto ingiuntivo contro il progettista. In tal modo il Comune avrebbe avuto una uscita finanziaria (ipotizzando al peggio) di € 270.000, importo non molto distante dalle riserve ancora nella disponibilità del Comune”.

Andando invece avanti nella causa, Celeste avanza la tesi secondo cui i commissari, alcuni tecnici comunali e alcuni amministratori della reggente giunta avrebbero concorso a cagionare il danno.  Se in municipio, a suo giudizio, avessero dato ascolto al loro legale che indicava nella transazione la via maestra per chiudere il contenzioso per tutt’e tre gli ambiti (A, B e C), se la sarebbero infatti cavati con circa 300.000 euro. Invece il ìconto’ presentato dal Tribunale è assai più salato.

Il risultato è per Celeste che il danno erariale sarebbe di 571.115,44 euro, a cui sono da aggiungere le spese legali per non meno di 60.000 euro. Ovvero la differenza tra quanto il Comune avrebbe pagato alla controparte se avesse conciliato e quello che si è trovato invece a liquidare a seguito del verdetto definitivo.
“A questo punto -afferma Celeste- credo che con la documentazione a corredo del ricorso abbia messo la Corte nelle migliori condizioni di conoscere tutte le sventurate circostanze che hanno caratterizzato la condotta dell’amministrazione comunale. Confido naturalmente in un suo deciso intervento volto a ripristinare l’equilibrio del Comune con addebito ai responsabili che ho indicato nell’esposto”.
Un altro capitolo giudiziario, insomma, che si aggiunge nel merito di una vicenda non solo articolata, ma che a Sedrino fino ad oggi è stata foriera (soprattutto) di salatissime parcelle e oltremodo ingenti spese giudiziarie. Col risultato, come detto in apertura, che l’area feste rimane chiusa e inutilizzabile. La beffa, oltre al danno.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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